Perchè ho scelto proprio questo partner?
di Martina Crisafulli
Il rapporto di coppia può essere compreso considerando l’intreccio di tre sistemi motivazionali:
- L’attaccamento (garantirsi la protezione attraverso la vicinanza della figura d’attaccamento). La persona sicura adotterà una strategia di regolazione delle emozioni efficace, ovvero ricercherà vicinanza nei momenti di bisogno, la persona evitante invece tenderà a disattivare il sistema d’attaccamento facendo affidamento su di sé per affrontare i problemi, nella persona ansiosa al contrario il sistema d’attaccamento risulterà iperattivato).
- La sessualità (ricercare un partner con cui instaurare una relazione fisica e garantire la trasmissione generazionale del patrimonio genetico)
- L’accudimento (offrire protezione attraverso comportamenti che promuovono prossimità e benessere)
La domanda sorge spontanea: In una coppia cos’è più importante? Funziona meglio una relazione passionale ma poco supportiva o un rapporto fortemente emotivo ma con poco sesso?
Se da un lato le donne lamentano “frequenti mal di testa” per fuggire dagli impulsi sessuali dei compagni, dall’altro non sono insolite le lamentele di chi vive una storia di passione ma arida di emozione. Gli estremi del continuum sono quindi disfunzionali e poco armonici. Le ricerche in merito al rapporto tra tali sistemi motivazionali ci suggeriscono diverse possibilità. Alcuni autori hanno teorizzato che il primo ad emergere nel percorso evolutivo (di un rapporto di coppia stabile) è l’attaccamento che condizionerebbe lo sviluppo degli altri sistemi (sessualità e accudimento) in un’organizzazione gerarchica (Mikulincer, 2006). Altri invece hanno ipotizzato che uno qualsiasi tra questi possa attivare gli altri, in un’organizzazione circolare (Diamond, Blatt & Lichtenberg, 2007). Si può anche ipotizzare che i sistemi siano in interazione mantenendo un equilibrio dinamico e che in alcune fasi o relazioni uno di essi possa predominare rispetto ad altri (Vellotti e Zavattini, 2011). Una cosa è certa, nella coppia sicura sono attivi tali sistemi motivazionali e, questi, interagiscono.
Ogni coppia ha le sue peculiarità e segue un “accordo inconscio”. Tale accordo inconscio implica l’inclusione di alcune parti del tu, dell’io e del noi e dall’esclusione di altre parti, in modo da rendere possibile la compatibilità, il mantenimento e lo sviluppo del legame. Tutto ciò è assolutamente funzionale, è una forma di convivenza che fa sì che i partner mettano da parte, in modo spesso consapevole, alcuni aspetti e processi dal “funzionamento d’insieme”. È funzionale fino a quando non s’irrigidirà creando delle aree di non-pensabilità nella coppia, che probabilmente produrranno degli effetti negativi e verranno agite nella relazione a vari livelli. Per quanto, quindi, ogni partner possa smussare delle parti del proprio sé per incastrarsi meglio nella relazione con l’altro, inevitabilmente quelle parti poco tollerate continueranno ad esistere e se si scontreranno fortemente con i bisogni del compagno, che non faciliterà a sua volta la compatibilità, porteranno ad una crisi.
Dicks chiama «l’incastro tra i due mondi interiori», incastro inconscio, ed è lì che rintraccia l’essenza del processo collusivo: la reciproca attribuzione di sentimenti inconsciamente condivisi. Noi terapeuti ci chiediamo quindi “Come i due mondi interni s’influenzano reciprocamente?” “In che modo ogni partner s’inserisce nel mondo interno dell’altro?”.
Nessuno sceglie il partner a caso, tutti scelgono quei partner risuonanti rispetto a problematiche che non riescono ad elaborare. Ogni partner è scelto perché inconsciamente ha una funzione per il singolo che ha interiorizzato specifici oggetti primari. L’altro non è un “altro qualunque”, è un soggetto con qualche risonanza.
Oltre ad interrogarci sul tipo di accordo inconscio tra i partner, però, noi terapeuti approfondiamo il matching di coppia. Il partner avente un attaccamento sicuro se incontrerà un altro sicuro darà vita ad una relazione ideale, caratterizzata da uno scambio complementare delle funzioni di protezione e sostegno emotivo. I partner sicuri esprimeranno apertamente i loro bisogni di conforto e contatto e accoglieranno apertamente quelli dell’altro. Non necessariamente, però, le coppie partner sicuro/partner insicuro sono destinate a crollare, poiché l’insicuro beneficerà di un’esperienza emozionale correttiva facendo esperienza di un “altro” diverso da quello che ha vissuto nella sua storia familiare, correggendo quindi la rappresentazione dell’altro e le sue aspettative. Tuttavia il rischio di tale matching risiede nella possibilità che il partner insicuro imponga il proprio modello rigido nella relazione di coppia.
Cosa avviene nei casi in cui la sicurezza appare lontana dalle risorse di entrambi i partner? Ci troveremo dinanzi ad un attaccamento di coppia insicuro. Il partner preoccupato se s’innamorerà di un partner distanziante manifesterà il suo cronico sentimento d’abbandono, che porterà il distanziante a sentirsi sempre più vincolato dall’espressione dei bisogno di dipendenza dell’altro. Pertanto, il preoccupato rinforzerà le sue aspettative negative e amplierà il suo bisogno di rassicurazioni e a sua volta il distanziante, rivendicherà la sua indipendenza, spaventando il preoccupato. Tale dinamica, definita “chase and dodge” (inseguitore-distanziatore), caratterizza le relazioni in cui vi è un alto grado di conflitto e una bassa soddisfazione. Queste coppie, infatti, sono quelle che più comunemente chiederanno aiuto allo psicoterapeuta. Il matching distanziante/distanziante, invece, sarà caratterizzato da una condivisa negazione dei sentimenti di dipendenza, bisogno di cure e accudimento, mentre il matching preoccupato/ preoccupato, al contrario, sarà caratterizzato da un’esasperazione dei sentimenti di dipendenza che si accompagnerà all’impossibilità, per ciascuno dei due, di ricevere dall’altro l’accudimento di cui necessitano. Nelle coppie insicure i partner non beneficeranno quindi di un’esperienza sicura correttiva. L’organizzazione dell’attaccamento nelle relazioni adulte sembrerebbe quindi caratterizzata da una rappresentazione generalizzata, frutto delle precoci interazioni con i caregiver, e una rapprentazione specifica, costruita in relazione ad un partner significativo. Tali rappresentazioni possono essere concordanti o discordanti e rinforzare o modificare i propri modelli operativi interni.
Per concludere: Perché ho scelto proprio questo partner? In questo articolo abbiamo parlato delle relazioni di coppia in linea generale e probabilmente leggendo avrai ritrovato delle somiglianze rispetto alla tua relazione.
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